Scuole centrali antincendi
Museo storico Scuole Centrali Antincendi

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Premessa

Le Scuole Centrali Antincendi furono costruite nel 1941 per consentire, grazie all'ausilio di ampi spazi e di moderni laboratori, l'addestramento tecnico, militare e sportivo degli ufficiali, sottufficiali e vigili del fuoco del Corpo nazionale.

Erano composte da due grandi edifici di diversa forma, ma armonizzati da una stessa proporzione e da un unitario ordine architettonico, e da altre palazzine minori. Adiacente a questo corpo principale si trovava il Centro sportivo, che ospitava la palestra e la piscina.

Nel Dopoguerra furono eseguiti importanti lavori di ricostruzione degli spazi originari, ai quali furono aggiunti la nuova Scuola Allievi Vigili Volontari Ausiliari, il Forno Sperimentale del Centro Studi ed Esperienze, il Villaggio e la Chiesa intitolata a Santa Barbara.

Le Scuole Centrali Antincendi continuano ancora oggi a formare e ad addestrare i vigili del fuoco permanenti, e al loro interno si svolgono anche numerosi corsi di aggiornamento e di specializzazione.

Grazie alla monumentale concezione delle origini, e alla presenza di vere e proprie opere d’arte contenute nei suoi spazi interni ed esterni, possono essere concepite a tutti gli effetti come un vero e proprio grande spazio museale, dove si armonizzano perfettamente la funzionalità della Scuola di addestramento e la solennità del complesso architettonico razionalista.

 

Il Museo storico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco

Il museo storico del Corpo nazionale, ripristinato e di nuovo inaugurato il 5 agosto 2021, nasce nei locali accanto al Sacrario fin dalla inaugurazione delle Scuole Centrali Antincendi, il 4 agosto 1941.

Più volte modificato e riallestito nel corso del tempo, negli anni 90 viene progressivamente smantellato e i suoi materiali vengono in parte riutilizzati ed esposti negli altri musei del Corpo distribuiti sul territorio nazionale, in particolare quelli di Roma, Mantova e Bari.

Il percorso attuale del museo, che comprende anche l'atrio al piano terra dell'edificio, inizia con l'illustrazione della fase storica relativa al passaggio dal periodo comunale (1800-1935) al Corpo nazionale. Proprio nell'atrio sono esposte due pompe a mano aspiranti e prementi della ditta Pietro Berzia di Torino, risalenti alla seconda metà dell'Ottocento, nonché una pompa a vapore ippotrainata della casa londinese Merryweather, del 1880, e un automezzo Fiat 502 F del 1926, utilizzato in origine dal Municipio di Pinerolo (TO) e poi affidato al locale distaccamento nel 1936, che lo riadattò ad autopompa di soccorso.

Nella prima sala del piano seminterrato sono esposti alcuni oggetti e cimeli originali in uso ai pompieri civici fin dalla seconda metà dell'800. Tra gli oggetti più significativi e rari abbiamo gli "schizzettoni", due estintori ante litteram in ottone della seconda metà dell'Ottocento, che come delle grosse siringhe servivano a prelevare acqua e a gettarla a distanza sugli incendi. C'è una pompa a mano della casa Ferdinand Schenk di Berna, aspirante e premente, che veniva trasportata a spalla dai pompieri civici fin sul luogo dell'incendio. Una pompa a vapore, sempre della casa londinese Merryweather, che in origine era collocata su un carrello a ruote trainato a mano. Sono poi esposte numerose daghe, sciabole e baionette, sempre della seconda metà dell'Ottocento, che erano a corredo delle uniformi da ufficiale, nonché vari quadri con i figurini delle uniformi realizzati dal pittore russo, naturalizzato italiano, Alessandro Degai. Completano l'esposizione della prima sala tre splendide uniformi d'epoca, due del periodo comunale, una delle quali appartenuta al Sotto-Comandante di Roma Ing. Vincenzo Sebastiani, l'altra degli anni 40, la Grande Uniforme da Ufficiale (pezzo quasi unico in Italia).

Nella seconda sala sono esposti i labari del Corpo Nazionale realizzati e consegnati ai Corpi provinciali durante il Primo Campo Nazionale che si tenne a Roma a piazza di Siena nel luglio 1939, nonché oggetti, materiali e cimeli originali del periodo bellico (1939-1945). Tra questi spicca per originalità la "bomba pirofuga", un ordigno il cui compito era quello di spegnere gli incendi sottraendo al fuoco l'ossigeno necessario per la combustione. La sua esplosione provocava infatti un violento spostamento d'aria e la proiezione in ogni direzione del bicarbonato, che formava una densa nube che andava poi ad abbassarsi per ricoprire ogni cosa. Venne utilizzata durante la seconda guerra mondiale per fermare gli incendi nelle abitazioni civili in seguito ai bombardamenti.

Nella galleria che attraversa il museo e unisce la prima e la terza sala sono esposti i labari dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, realizzati nel 1943.

Nella terza e quarta sala sono esposte le divise, gli elmi, gli estintori, le radio e gli strumenti in genere della fase storica relativa al Dopoguerra in poi, caratterizzata dal notevole e rapido progresso delle tecnologie e della ricerca scientifica. Sono esposti anche gli esplosimetri, gli autorespiratori a ciclo chiuso e aperto, le maschere a filtro, le pistole lancia razzi e lancia sagole.

Nella moderna sala multimediale che chiude la mostra vengono proiettati filmati e risorse digitali che illustrano la rapida evoluzione dei servizi antincendi dalle origini ad oggi. Per fruire dei contenuti della mostra i visitatori oltre alla lettura dei testi presenti possono utilizzare i QR code che rimandano a risorse e materiale multimediale pubblicato online nella sezione del sito istituzionale dedicata alla memoria storica: https://anniversario-sca.vigilfuoco.it/it

 

Info sul museo

Indirizzo Piazza Scilla, 2, 00178 Roma RM
Telefono 06-716361