Copertina Friuli
Il terremoto del Friuli
Anno
1976

La prima grande scossa colpì la regione del Friuli Venezia Giulia, in particolare le province di Udine e Pordenone, la sera del 6 maggio 1976, attorno alle 21.06, con epicentro individuato nei pressi della cittadina di Gemona del Friuli.

La «magnitudo» delle scosse fu pari a 6,2 della scala Richter, e quella principale ebbe un’intensità, all'epicentro, valutata fra il 9° ed il 10° grado della scala Mercalli. Avvertita in tutta l’Italia settentrionale e in parte della Slovenia, interessò 77 comuni delle due province di Udine e Pordenone, coinvolgendo un bacino di circa 60.000 abitanti e provocando 989 morti e oltre 45.000 senzatetto. Ulteriori movimenti tellurici, anche piuttosto violenti, si verificarono anche nel successivo mese di settembre, come la scossa del giorno 15 che provocò 12 vittime.

La mobilitazione della macchina dei soccorsi fu imponente e coinvolse le forze armate, le forze dell’ordine, quelle sanitarie e naturalmente i vigili del fuoco. La macchina di aiuti fu coordinata dal Ministero degli Interni per opera dell’allora sottosegretario e commissario straordinario Giuseppe Zamberletti.

L’impegno di tutti fu encomiabile: si scavò ovunque con le ruspe, e spesso anche con le nude mani tra le macerie delle case sinistrate, nella speranza di strappare alla morte chi invocava aiuto tra i calcinacci e il cemento. Quasi 1.000 vigili del fuoco si alternarono sul territorio, con al loro fianco migliaia di giovani tra soldati, uomini delle forze dell’ordine, della Croce Rossa e volontari. Un impegno particolare venne profuso dagli ufficiali del Corpo nazionale impegnati nelle verifiche e nella messa in sicurezza delle strutture rimaste danneggiate dalle scosse. Il ruolo dei vigili del fuoco non fu solo di soccorso ma anche di assistenza alle popolazioni, con allestimento di campi di accoglienza per coloro che avevano perduto tutto. Lo spirito che li animò si riassume nelle parole che apparsero su un muro a Gemona del Friuli:  “I vigili del fuoco hanno visto, hanno pianto, uno per tutti".

Durante tutta la fase di emergenza, furono complessivamente impiegati dai vigili del fuoco i seguenti mezzi: 53 autocarri attrezzati; 141 campagnole; 39 mezzi speciali (trattori caricatori, apripista e ribaltabili); 21 autoscale; 3 autogrù; 27 camionette fotoelettriche; 23 autobottipompe e autopompeserbatoio; 14 autolettighe; 72 autovetture; 163 autofurgoni; 2 elicotteri; per un totale di 558 mezzi.

Gli interventi effettuati dai vigili del fuoco furono complessivamente i seguenti:

  • salvataggio persone (n.) 109;
  • recupero salme (n.) 604;
  • seppellimento carogne (n.) 204;
  • recupero valori e masserizie (lire) 13.633.150.000;
  • movimento macerie (mc.) 188.74;
  • rifornimento idrico in aggiunta a quello effettuato dai militari (n.) 238;
  • interventi vari per demolizioni strutture pericolanti, riparazione tetti ecc. (n) 2.320.

A seguire la testimonianza di Dino Forasacco, vigile del fuoco del Comando provinciale di Udine, oggi in pensione, che per primo intervenne nel comune di Osoppo (2.467 abitanti, 119 vittime): “Mi colpirono subito tre cose: il silenzio surreale, il buio pesto e l’odore dei calcinacci. Dove sono le case? Ci chiedemmo. Scesi dal mezzo, ci colse un grandissimo senso di disagio e di impotenza. Dopo i primi momenti di angoscia, scattò la molla della reazione. Man mano che arrivavano le squadre, cercammo di suddividere gli uomini per rendere più efficaci i soccorsi. Si lavorava in mezzo alle scosse e a strutture pericolanti. I tanti lamenti e le richieste di aiuto, che si sentivano in quel grande silenzio, pian piano si spensero."

Non è mancato, purtroppo, il tributo di dolore pagato direttamente dal Corpo nazionale. Infatti, nel corso delle operazioni di soccorso, uno degli elicotteri si è schiantato ai margini del lago Redona. Il bilancio della tragedia fu pesante: cinque morti ed altrettanti feriti. Le vittime, a parte il civile friulano Pio Francesco Perin, tecnico di una ditta costruttrice di prefabbricati, sono stati tutti Vigili del Fuoco: il secondo pilota Antonio Alfano, 37 anni, il motorista Sabatino Bocchetto, 32 anni, l'altro motorista Amato Celli, 38 anni, tutti del Comando di Roma e il Vigile Antonio Pedone, 33 anni, in forza al Comando di Modena. Tutti appartenenti al Corpo anche i cinque feriti: Cosimo Balestra e Marco Donega, di 24 anni, il primo pilota Gino Bellanti, modenese di 36 anni, Antonio Silcolle, 24 anni e Italo Bomero, 27 anni.

Galleria immagini

Attività di rimozione macerie
Attività di rimozione macerie
Attività di rimozione macerie
Attività di rimozione macerie
Attività di rimozione macerie
Attività di rimozione macerie
Elicottero prima di prendere il volo per attività di ricognizione dall'alto
Elicottero prima di prendere il volo per attività di ricognizione dall'alto
Fornitura acqua potabile alla popolazione
Fornitura acqua potabile alla popolazione
Frana provocata dal sisma
Frana provocata dal sisma
Ispettore Generale Capo Alessandro Giomi e sottosegretario Zamberletti
Ispettore Generale Capo Alessandro Giomi e sottosegretario Zamberletti
Ispettore Generale Capo Alessandro Giomi e sottosegretario Zamberletti
Ispettore Generale Capo Alessandro Giomi e sottosegretario Zamberletti
Operazione di rimozione macerie
Operazione di rimozione macerie
Puntellamenti su strutture pericolanti
Puntellamenti su strutture pericolanti
Recupero masserizie
Recupero masserizie
Recupero masserizie
Recupero masserizie
Recupero salma
Recupero salma
Rimozione macerie
Rimozione macerie
Scavi con mezzo meccanico tra le macerie
Scavi con mezzo meccanico tra le macerie
Scritta dei VVF apparsa su un muro di Gemona del Friuli
Scritta dei VVF apparsa su un muro di Gemona del Friuli
  • Attività di rimozione macerie

  • Attività di rimozione macerie

  • Attività di rimozione macerie

  • Elicottero prima di prendere il volo per attività di ricognizione dall'alto

  • Fornitura acqua potabile alla popolazione

    Fornitura acqua potabile alla popolazione

  • Frana provocata dal sisma

    Frana provocata dal sisma

  • Ispettore Generale Capo Alessandro Giomi e sottosegretario Zamberletti

    Ispettore Generale Capo Alessandro Giomi e sottosegretario Zamberletti

  • Ispettore Generale Capo Alessandro Giomi e sottosegretario Zamberletti

    Ispettore Generale Capo Alessandro Giomi e sottosegretario Zamberletti

  • Operazione di rimozione macerie

    Operazione di rimozione macerie

  • Puntellamenti su strutture pericolanti

    Puntellamenti su strutture pericolanti

  • Recupero masserizie

    Recupero masserizie

  • Recupero masserizie

    Recupero masserizie

  • Recupero salma

    Recupero salma

  • Rimozione macerie

    Rimozione macerie

  • Scavi con mezzo meccanico tra le macerie

    Scavi con mezzo meccanico tra le macerie

  • Scritta dei VVF apparsa su un muro di Gemona del Friuli

    Scritta dei VVF apparsa su un muro di Gemona del Friuli